Lo scandire il tempo in anni, mesi, settimane, giorni, ore minuti e secondi è ormai convenzionale...10/10/2017 Lo scandire il tempo in anni, mesi, settimane, giorni, ore minuti e secondi è ormai convenzionale; la nostra vita è interamente scandita da un frenetico rincorrere e ricorrersi, dimenticandosi del qui ed ora. Il tempo lo utilizziamo per fissare gli appuntamenti futuri o per ricordare gli eventi passati, ma riguardo al tempo presente nessuno ci insegna a sfruttarlo a meglio. Nessuno ci dice come vivere il qui ed ora sempre. Usare, come stiamo facendo, un calendario artificiale e diseguale, irregolare ed irrazionale, ha prodotto un modo di vivere altrettanto irregolare, artificiale ed irrazionale. Questo si riflette nei nostri automatismi, nella mancanza di attenzione e di amore per l’ambiente, e in una cultura meccanicistica e tecnologica che sta sfociando in una crisi globale. O cambiamo il nostro comportamento a livello di specie umana, o continuamo a fare danno, e rischiamo l’estinzione.
"Casualmente" (anzi causalmente) qualche mese fa mi sono ritrovata nelle mani il calendario Maya delle 13 lune. Misurare il tempo per il popolo Maya voleva dire alzare gli occhi al cielo per osservare le fasi lunari, i movimenti delle stelle e dei pianeti, gli equinozi, le eclissi. I fenomeni naturali, la loro registrazione ed elaborazione, permisero loro di mettere a punto “Tzolkin” il calendario sacro, tutt’oggi il sistema più accurato ed omnicomprensivo mai realizzato, e che è conosciuto come “Calendario delle 13 lune”. Questo modo di misurare il tempo integra i cicli della terra con quelli della luna e del sole, in modo armonioso. Vi sono due diversi cicli lunari: il sinodico che intercorre tra una luna piena e l’altra, ed il siderale che misura il tempo impiegato dalla luna a ritornare nello stesso punto nel cielo. Il numero intero medio fra questi due cicli è 28. 28 giorni è la durata media del ciclo mestruale femminile, del bioritmo fisico e delle maree. 28 ha perciò assunto un significato simbolico di numero lunare, e corrisponde all’aspetto femminile del tempo. Dividendo l’anno solare per il ciclo di 28 giorni si ottengono 13 lune, più un giorno “fuori dal tempo” che si celebra nell’ultimo giorno dell’anno Maya, e che corrisponde al 25 luglio del calendario Gregoriano. Questa giornata fuori dal tempo, è diventata simbolo di revisione di quanto è stato fatto, di completamento e perdono, di celebrazione della vita e dell’esistenza ed è divenuto festività civile in diverse nazioni come il Brasile ed il Giappone. Il calendario delle 13 lune dei Maya, è un metodo semplice e naturale che sincronizza terra sole e luna, e si distingue per la sua facilità e naturalezza da quello Gregoriano formato da mesi irregolari e diseguali. Secondo il calendario delle 13 lune siamo nell'anno del seme, questo periodo nello specifico di 13 giorni (dal 1 al 13 ottobre) siamo nell'onda della scimmia blu: IN QUESTI PROSSIMI 13 GIORNI METTIAMO IN MOTO LA MACCHINA DEL SORRISO E DELLA MAGIA. NIENTE POTRÀ PRIVARCI DEI NOSTRI MOMENTI DI FELICITÀ. ANALIZZIAMO LE NOSTRE TRISTEZZE E LE NOSTRE PENE PER TRASCENDERLE, AVANZANDO CON PAZIENZA E LASCIANDOCI ALLE SPALLE CIÒ CHE È IMPOSSIBILE RISOLVERE. VOGLIAMO VIVERE IN UNA PERENNE PRIMAVERA, IN CUI GLI ALBERI SI RISVEGLIANO DAL LETARGO, NASCONO I CUCCIOLI, I FIORI REGALANO IL LORO AROMA E COLORE A TUTTI COLORO CHE LI CONTEMPLANO E I NOSTRI CUORI SONO PIENI DI SPERANZA, PERCHÉ IL SOLE SI AVVICINA PER SCALDARCI TIMIDAMENTE E PERMETTE CHE LA MAGIA SI POSSA TOCCARE CON MANO. Pertanto il ciclo di questi tredici giorni invita a riconoscere il valore di ogni singolo passo fatto nel passato per arrivare sino al momento presente e dei passi che si faranno in questo istante per costruire il futuro. Questi tredici giorni danno l'opportunità di comprendere come tutte le opzioni che presentate possono rappresentare splendide possibilità per il destino. Nella misura in cui si è cosciente del fatto che ogni azione genererà un risultato, si compiranno passi orientandoli nella direzione in cui si vuole andare. Prendersi del tempo per comprendere che ogni passo ha segnato un cammino differente nella vita. ogni sera prima di addormentarsi si può fare una ricapitolazione: diventa responsabile del tuo destino forgiandolo ogni giorno. Il tempo non è denaro… il tempo è arte
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Ci sono due certezze nella vita. Nascita e morte. Quando ti è chiaro questo
incominci a vivere veramente. Per natura si tende a negare la presenza della morte, ma ci pensa la vita stessa a presentarla. Lei ti insegna a vivere con questo. C'è chi la incontra con la perdita di una persona cara in maniera prematura e inaspettata, come la perdita di un figlio, o di un marito, di un genitore in età infantile. O magari chi è sopravvissuto ad un brutto incidente ad una malattia ad un infarto. Arriva proprio quando sei troppo impegnato a fare progetti, esami, quando pianifichi il futuro pensando che ci sia un tempo infinito per realizzare. Io l'ho incontrata a 19 anni. Progettavo il mio amore il mio tempo per viverlo mentre lo vivevo già. Non ho avuto nemmeno il tempo per un ultimo addio. Tutto finito, spento in un istante per sempre. Da allora ho deciso di vivere ogni singolo momento come se fosse l'ultimo perché non sappiamo se al secondo ne segue un altro. Ora sento ogni singola molecola di ossigeno riempire il respiro, ogni goccia di pioggia bagnare il mio volto,ogni raggio di sole illuminare il cammino, ogni chiaro di luna a cullare le mie notti. Io vivo! Il tempo è un dono non va sprecato, atteso, svenduto. Va vissuto. Mi spiace per chi pensa che sono frettolosa. Io sono viva e non voglio consumare il mio tempo in se, ora aspettiamo. Chi vede il mio orizzonte camminerà con me , altrimenti continuerò a percorrere il mio tempo e renderlo prezioso. T. V. B. Lo dedico alla mia amica VIVA Ciao a tutti, mi chiamo Gloria, vivo vicino a Treviso, fino al novembre 2013 ho sempre goduto di buona salute. Sono disoccupata viste le difficili condizioni fisiche, sono mamma di un bambino di 10 mesi, Mattia, e nuovamente incinta di 16 settimane. Nel novembre 2013 ho perso il lavoro e sono entrata in una fase abbastanza demotivata della mia vita, non sapevo più quello che volevo, non trovavo lavoro, cercavo un figlio ma non arrivava...insomma lo stress ha preso il sopravvento. Nel settembre 2014 finalmente, dopo un'infinità di colloqui, trovo lavoro come impiegata in un'azienda di concimi e fertilizzanti. Sin dal primo momento che ho messo piede lì, o dopo una settimana, ho iniziato ad avere pizzicorio alla pelle del viso. Dopo due settimane, da un giorno all'altro mi si sono gonfiati i linfonodi del collo, ho iniziato ad avere sempre un fortissimo dolore al collo/nuca, tanto mal di testa a livello degli occhi, fastidio al setto nasale. Da quella data è iniziato il mio peregrinare tra medici ed esami. A gennaio 2015 faccio tampone faringeo e risulta positivo a stafilococco aureus. .In quel periodo di notte avevo iniziato a sudare tanto da dover cambiare 3 magliette e dormire con asciugamano sotto (normalmente non sudo nemmeno in sauna!). Il mio medico di base mi ordina l'amoxicillina per lo stafilococco che prendo per 8 gg. Fatto questo il mio fisico crolla in modo disastroso (inizio ad avere tremore, male a tutte le giunture, male a schiena, collo, testa, a tutto il corpo e la cosa più assurda è che la parte più difficile della giornata era proprio il mattino, momento in cui aprendo gli occhi ed alzandomi in piedi sembrava non avessi dormito affatto. Torno dal medico di base che oramai credo mi avesse etichettata come ipocondriaca e alla luce di quello che gli dico mi prescrive il cymbalta (antidepressivo e antidolorifico usato dai reumatologi). Faccio poi una risonanza magnetica al cervello,una visita neurologica e una reumatologica. Le prime due vanno bene. La reumatologa mi parla della fibromialgia e mi dice che i sintomi che descrivo sono esattamente quelli tipici della fibromialgia. Il 24 marzo 2015 scopro di essere incinta (non so come, quando e perchè ma è successo il miracolo, proprio quando stavo malissimo; sembra una barzelletta ma è successo veramente così e quando l'ho scoperto ero già al terzo mese). Aldilà dell'incredulità e della sorpresa , da quel momento in poi tutti i miei sintomi hanno iniziato a scomparire. Io andavo in piscina, avevo forze per tre persone, ho guidato fino a due giorni dal parto, ho nuotato fino alla settimana prima. Devo solo dire che a settembre, ad un mese dal parto ho avuto un lieve ritorno di stanchezza e male tipico della fibromialgia. Fatta visita a Padova da reumatologa specializzata in fibromialgia in gravidanza, la quale mi ha confermato la diagnosi della collega ma mi ha anche tranquilizzata in merito al parto, non definendolo "a rischio". Il 13ottobre 2015 partorisco Mattia. Lo allatto esclusivamente con latte materno per tre mesi. Nel momento in cui inizio ad alternare latte materno e quello artificiale inizio ad avere delle cose strane... Gennaio 2016: lavandomi viso con sapone inizio a vedere che si formano macchie rosse. La pelle si secca tanto da spellarsi e il viso appena metto creme si gonfia e inizia un tensione nervosa, se così si può definire, alla nuca, per poi scendere lungo la schiena fino a lombari, e togliere forze a tutta la colonna vertebrale tanto da faticare anche a stare in piedi, male a spalle, braccia,come dopo un grande sforzo, come se togliessero tutta la forza vitale e ad ogni movimento il corpo trema... Febbraio: mi iscrivo in piscina per vedere se magari l'acqua può aiutare questa rigidità muscolare che inizia a ripresentarsi...nel frattempo faccio una visita dalla dermatologa che mi prescrive creme antimicotiche, acqua allo zinco, vaselina per proteggere la pelle in piscina, esami del sangue e pach test per escludere altre malattie. Espongo la mia sensazione di associare il tutto all'MCS (avevo iniziato nel frattempo a studiare i miei sintomi in internet venendo a conoscenza di questo mostro) e lei quasi mi ride in faccia dicendo che non esiste. Rifaccio il tentativo della piscina ma niente, il cloro mi provoca stesse chiazze rosse e l'inalazione mi "spacca" la testa e il corpo. Abbandono anche la piscina sempre più avvilita e incompresa. Faccio tutti esami del caso e nulla risulta fuori posto. Non faccio pach test perchè mi dicono che questi possono peggiorare la situazione. Marzo: portando giacche sintetiche inizia stesso fastidio alla nuca, mancanza forze, pizzicorio alla pelle, al naso, palato che si gonfia, ulcerette e capillari rotti sulle labbra, ematomi, crisi respiratorie. Dalle giacche siamo passati a tutti i vestiti sintetici tanto da non poter uscire più di casa. A metà marzo 2016 faccio una visita privatamente con il dott. Genovesi Giuseppe, il quale dopo aver ascoltato i miei sintomi mi dice di aver avuto a che fare con persone con i miei stessi sintomi e di procedere con queste visite: -mineralogramma (fatto ma mai avuto risposta degli esiti) -test di splenger (risultato negativo) -misurazione della nagalasi e esami dei polimorfismi genetici e dello stress ossidativo), esami che facevano al S.Andrea a Roma fino ad un anno fa in convenzione, ora passati all'IDI ma non ancora avviati, nemmeno in solvenza. -nel frattempo mi prescrive normast e una volta avuti i referti della nagalasi il bravo probiotic yogurt. Purtroppo nel frattempo i sintomi sono peggiorati, nel senso che sebbene cerchi di evitare tutto ciò che mi da fastidio (creme, profumi, prodotti per igiene e pulizia, smalti, vernici, vestiti sintetici, cose metalliche, cibo per me off limits) il male è molto più intenso (male al collo come se mi stessero tirando i nervi, male alla testa, male allo sterno, come un'accoltellata, sensazione di stordimento alla vista, mi si stringe lo sterno e mi manca il respiro, snervamento alle spalle, colonna vertebrale, fino ai lombari,braccia. A metà marzo, essendo impossibilitata a fare questi esami e non potendomene stare con le mani in mano, di fronte all'evidente peggiorare della situazione, tramite passaparola, ho conosciuto un medico di Trieste, molto sui generis, ma a detta di tante persone, in gambissima, che mi ha fatto lavorare con lavaggi epatici, assumendo 3 volte al gg estratti fluidi di diverse erbe, curcuma, chiodi di garofano, mallo di noce, creon, baobab...lui sosteneva che il mio fegato avesse un'infiammazione cronica e che ci fosse tanta sabbia, fango, calcoli biliari da buttar fuori...Dopo un mese e mezzo di cura, io mi sentivo sempre peggio ed ho sospeso tutto (su suggerimento di un medico erborista che aveva definito le dosi come una "cura da matti"). A metà maggio inizio ad assumere dei minerali ionici per ristabilire un equilibrio cellulare che dal mineralogramma sembra esser stato totalmente sfasato e dei prodotti omeopatici della Guna, per iniziare a disintossicare il corpo. Il mese di giugno per me è stata "la morte" nel senso che tra affaticamento e sonnolenza da primi mesi di gravidanza (seppur non lo sapessi ancora) avevo fortissime cefalee, male a setto nasale, ai denti, alla schiena, stordimento e vertigini, grossi problemi di crisi respiratorie dopo essermi lavata (probabilmente l'acqua contiene qualche elemento per cui io sono ipersensibile) A fine giugno, per eliminare la più lontana ipotesi di una possibile gravidanza, faccio un test, che risulta positivo. Tra incredulità e sorpresa, iniziamo a realizzare la cosa. Io e il mio compagno abbiamo accettato con il cuore in mano questo dono del Signore, nonostante l'incubo che sto/stiamo vivendo da tempo. Forse siamo incoscienti ma non vediamo alternative... Ad oggi non posso nemmeno più mettere gli occhiali o cose metalliche, porto solo vestiti biologici, quindi sono praticamente ridotta a mettere sempre le stesse 2 cose e a vivere con la paura che qualcosa di nuovo possa darmi fastidio.Devo entrare in tutti gli ambienti con la mascherina (cosa attenuatasi un pò da un paio di mesi).Devo mangiare cose biologiche e il più incontaminate possibile dal chimico. Il mio palato, il mio corpo riconosce anche per fare un esempio la verdura o il pesce "trattati"...mi si gonfia il palato e mi parte la tensione al collo etc..non so più con cosa lavarmi, ho provato il sapone d'aleppo ma sto male anche con quello, devo utilizzare l'acqua demineralizzata in tanica per lavarmi e pure l'acqua in bottiglia mi fa sta male. Come shampoo uso una maschera a base di farina di ceci e miele...è estenuante tutto ciò. Considerando che in alcuni giorni fatico anche ad alzare le braccia o ad alzarmi dal letto, immaginate la difficoltà nella preparazione di tutte queste accortezze. ma che lo dico a fare...siamo tutti nella stessa barca quindi mi capirete appieno. Non pretendo il miracolo da un giorno all'altro. So benissimo che il mio corpo è molto provato. E pure la mia testa... ho letto tante di quelle cose che mi chiedo come riesca ogni giorno ancora a trovar la forza di lottare per star meglio. Il mio desiderio più grande sarebbe poter trovar un medico o un ospedale di riferimento che possa seguirmi da qui a gennaio...e poi si vedrà. Sono talmente debilitata che ho già preso contatti con la clinica Alborada, in Spagna, per capire tempi, costi (solo che in gravidanza loro non possono far nulla)...so che si tratta di una salassata ma quando ti sembra di morire non hai alternativa...confido nel Signore e nel prossimo per la sopravvivenza. Grazie a tutti per il tempo dedicatomi Gloria ".....La cannabis mi ha letteralmente salvato la vita facendomi conoscere la mia reale patologia. La MCS... " Sono Alessandra de Iurco, ho 32 anni e per 15 anni sono stata erroneamente catalogata come paziente psichiatrica; con molte allergie che crociano chimicamente tra loro. Da tre anni, grazie alla cannabis, so di curare la mia reale patologia chiamata Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Questa sindrome immuno neuro tossica ambientale è definibile anche come intolleranza a xenobiotici ambientali (contaminanti ambientali assorbiti mediante i polmoni e la pelle). Colpisce il sistema renale, neurologico, muscolo scheletrico, endocrino immunitario, l'apparato respiratorio, cardiocircolatorio, digerente e tegumentario. Consiste nell'impossibilità del corpo di tollerare qualsiasi traccia di sostanza di sintesi nell'ambiente, come: profumi, deodoranti, detersivi, disinfettanti, insetticidi, pesticidi, colle e prodotti catramosi, vernici, solventi, preservanti per legno (antitarlo,ecc..), materiali edili, inchiostri, carta stampata, gas, fumi di stufe, scarichi delle auto, prodotti plastici, farmaci anestetici, farmaci chemioterapici, formaldeide (mobilio, stoffe nuove) e prodotti di origine petrolchimica. Fin da bambina ho sempre manifestato piccoli sintomi della malattia. Come primo alimento mi è stata data la soia gialla Nestlé, non potendo prendere il latte di mia madre perché acido. Mi ammalavo spesso alle vie respiratorie con otiti ricorrenti, laringiti,polmoniti e sinusite. Avevo problemi di fotosensibilitá, emicranie ed insonnia. Nei tracciati EEG apparivano attività Theta che spiegavano piccoli episodi epilettico focali ed iperattività. All'età di 8 anni con la venuta del mio primo ciclo mestruale, peggiora il rapporto con il mio sesso di nascita ed iniziano le allergie ai farmaci; il primo è un antibiotico. Sopraggiungono rabbia, irrequietezza ed insonnia. Mi avvicino a pratiche di training autogeno e meditazione. Imparo a suonare la chitarra ed inizio a scoprire come controllare la mente attraverso la musica e gli hertz. Suono per ore ed ore. Inizio a frequentare una scuola ad indirizzo musicale ed i sintomi peggiorano. A quella rabbia, irrequietezza ed insonnia; si sommano reazioni cutanee, confusione mentale, ingrossamento delle ghiandole linfatiche ed un bruciante mal di stomaco. Il tutto non spiegato da normali esami clinici e curato con cortisonici, miorilassanti naturali e Malox. All'età di 12 anni ho una reazione alla pelle molto dolorosa e fastidiosa (simil-lebbra) il trattamento prevede settimane di mercurio cromo ed evitamento solare. Dopo pochi mesi ho un incidente stradale che mi costringe a portare il collare per quasi un anno. Peggiorano ulteriormente i sintomi e se ne aggiungono di nuovi, ora devo curare anche il dolore. Mi prescrivono grandi dosaggi di antidolorifici e miorilassanti non naturali (EN). Inizia un periodo di forte depressione e di sedute dalla psicologa. A 14 anni dopo due anni di fisioterapia riesco nuovamente a girare il collo e stare saduta; senza avere nausea e vertigini. Gli anni di miorilassanti ed antidolorifici si fanno sentire sottoforma di astinenza. Continuo ad andare dalla psicologa senza trovare il giusto sostegno. Gli stati di angoscia e panico si fanno sempre più forti, sopraggiungono eruzioni cutanee che i medici giudicano come psoriasi da stress. Arrivo al limite, non trovo via di scampo, passo settimane senza dormire; leggo, scrivo e suono senza sosta . I farmaci, la disforia di genere, le continue reazioni e questa adolescenza così soffocante. Ho appena terminato gli esami di terza media, la paura ed il vuoto prendono il controllo. Assumo varie capsule di sonniferi cercando la pace. Mi risveglio in ospedale, il suono del elettrocardiogramma scandisce il tempo nella stanza. La diagnosi é disturbo dell'emotivitá specifico dell'infanzia e adolescenza. Mi viene prescritta una terapia lobotomizzante: Prozac poi sostituito da Sereupin,Trilafon, En e Disipal. Inizia un'estate senza fine, continuo ad avere reazioni cutanee e neurologiche, prendo più di 20kg e mi ricoverano spesso in ospedale. In settembre alla diagnosi aggiungono disturbo della personalità, mi inseriscono in una casa famiglia reputando i miei genitori non idonei alla mia tutela. Vivo giorni terribili, mi sento confusa e fatico ad alzarmi dal letto. Ad ogni mia rischiesta di sentire la mia famiglia mi viene risposto che potrò telefonare solo il giorno dopo. Si sommano i giorni ormai non li conto più, la terapia mi tiene in uno stato di completa apatia. Il 20 settembre del 1998 il mio dorpo cede, Trilafon e Sereupin mi provocano crisi distoniche; la diagnosi crisi extrapiramidale da fenotazine. Decidono di sospendere il Disipal (antiparkinsoniano) e grazie al loro errore riesco a tornare a casa. Inizio a frequentare l'istituto d'arte ma fatico molto a gestire lo studio, gli psicofarmaci mi "rincoglioniscono" letteralmente. Rinvio la scuola di un anno ed inizio a disintossicarmi dalla cura farmacologica. Assumo mescole di piante per contrastare l'astinenza, perdo i chili di troppo, pratico training autogeno e mi ritrovo spesso a suonare con gli amici. La mia vita si riempie d'arte. Provo per la prima volta la cannabis ed ecco l'equilibrio, riesco persino in matematica. Frequento l'anno scolastico alla grande,tanto da finire il programma artistico prima del tempo. Molto spesso però ho crisi di panico mentre dipingo e reazioni alla pelle. Pianto i primi semi di cannabis sul balcone, ad ogni raccolto sperimento nuovi metodi di assunzione e benefici. Con il nuovo millennio apprendo a tatuare e dopo il diploma di maestro d'arte questo diviene il mio lavoro. Inizio ad avere nuove reazioni alla pelle. Mi ritrovo a dover rasare i capelli, le mani sono gonfie sembrano bruciate e le ghiandole linfatiche sono sempre ingrossate. Inizio a non poter toccare più le corde della chitarra e anche la normale grafite mi taglia le pelle. Prendo molti chili (37) il mio stato di salute peggiora. Faccio esami su esami, solo dai patchtest sulla schiena escono svariate allergie tra cui: colofonia, balsamo del perú, nichel, alluminio, thimerosal (mercurio conservante) e parabeni mix. Inizio a comprendere le mie reazioni e cercare delle soluzioni, studio molto e spesso nelle ricerche che faccio trovo la cannabis come medicamento per i miei sintomi. Faccio visite ricorrenti al centro di allergologia e medicina del lavoro di Padova ma non mi prescrivono altro che cortisone. Ho problemi cardiaci inspiegabili, acufeni e problemi con le luci artificiali. Entro in contatto con un omeopata che inizia a seguirmi in un lungo percorso detossicante e psicologico. Trovo benefici nei preparati con olio di semi di canapa per il corpo ed inizio ad eliminare il cortisone via orale. Rientro nel mio peso forma eliminando cibi processati, addensanti, coloranti e pratico Chi Kung giornalmente. Vado a vivere in Spagna a Barcellona le reazioni a volto e mani continuano, ma noto un miglioramento sul dolore e prurito mangiando biscotti e torte cannabiche in modo costante, comprendo che la cannabis ha azione cortisonica. Le reazioni mi portano però a dover limitare i miei lavori artistici, anche i guanti ora mi danno allergia. Rientro in Italia e dopo aver mostrato i miglioramenti che la cannabis arreca al mio fisico, cadono dei dogmi proibizionistici ed inizio a coltivare la cannabis in casa dei miei genitori con metodo indoor. Faccio l'ultima visita dal direttore del reparto allergologico di Padova, gli espongo i miei dubbi che diventano certezze quando gli chiedo :《perché devo continuare continuare a prendere cortisone e miorilassanti invece della cannabis? Se ho accumuli di mercurio ed alluminio rischio malattie incurabili》. La risposta è stata: 《hai ragione comunque ci vediamo l'anno prossimo per i test》. Abbandono completamente la medicina convenzionele, il mio medico di base no sa curarmi neanche un raffreddore. Pianto le mie piante e seguo una dieta chemical free, inizio ad avere grandi miglioramenti. Limito molto la mia vita sociale non capendo l'origine delle reazioni che mi affliggono, frequento solo pochi amici sporadicamente. Il 3 Maggio del 2012 una ragazzina suona alla porta di casa, si identifica come agente dei carabinieri. La faccio entrare insieme al suo capo e li chiudo in cucina dicendogli:《Volete le piante? Vi parlerò del perché ho delle piante di cannabis e dello stato di abbandono in cui i medici mi tengono da anni》. Dopo un'ora e più di conversazione il militare esclama:《Hai ragione, ma era meglio se restavi in Spagna》. In pochi istanti avevo la casa invasa da 15 carabinieri che rovesciavano affettività e ricordi. Deridevano la mia sessualità insinuando che avrebbero trovato chissà quali droghe visto il mio aspetto. Il mio aspetto...quanta paura di cadere per le scale ho avuto. Incassare insulti in silenzio per ore, prima in casa e poi in caserma. Dopo pochi giorni in preda a crisi fortissime chiedo aiuto al pronto soccorso di Padova. Li uno psichiatra mi prescrive nuovamente miorilassanti, sottilineando però che non è sicuro che li possa assumere e mi invia al centro di igiene mentale per avere un adeguato trattamento. Li incontro una dottoressa che alle mie parole " non posso prendere farmaci convenzionali perché mi provocano reazioni gravi", ride e controbatte dicendo che lei non è una spacciatrice e che dovrei andare al SERT di zona. Le dico che per me lei è una spacciatrice dello stato e che io non sono una tossicodipendente. In vista del processo per coltivazione di cannabis mi fanno vari test per stilare una valutazione psicologico clinica. Il risultato rivela cinismo verso la società e sindrome bipolare. Mi ritrasferico a Barcellona e visto il responso della valutazione inizio mesi di psicoterapia presso psicologi senza frontiere bcn. Rientro in Italia solo per il processo dove la giudice entra in aula con la sentenza già scritta. Coltivazione non ai fini di spaccio per pseudo malattia. I test rivelano la qualità medica della cannabis definita di ottima qualità. Mi vengono dati 8 mesi di carcere e 2000 € di multa pena sospesa. Tutto per aver coltivato la mia "pseudo terapia" senza arrecare danni alla società e l'igiene pubblica. Pochi giorni dopo rientro in Spagna e vengo contattata dallo psichiatra che collabora con la mia terapista. Arrivo nel suo studio dove inizia a spiegarmi che non ho problemi mentali, non li ho mai avuti. La mia è una malattia e si chiama sensibilità chimica multipla. Inizia ad elencarmi sintomi e reazioni che questa patologia porta. Mi dice di essere stato a Madrid appositamente per parlare del mio caso con una dottoressa malata di MCS. Mette tutto per iscritto nella ricetta per l'utilizzo della cannabis terapeutica. Inizio a documentarmi riguardo questa sindrome multisistemica ambientale e volo a Roma per parlare con il professore che la studia il Dott. G.Genovesi, è tutto così irreale. Mi viene detto di non lavorare più, di mangiare solo cibo biologico e di evitare tutto ciò che mi circonda. Parlo con il professore del mio utilizzo di cannabis , lui stesso mi consiglia di continuare così per proteggere il cervello e gli organi. Mi prescive una terapia di Ultrathione (glutatione), Normast, PEA ed in seguito chelanti per cercare di toglire metalli pesanti (zoelite, clorella). Purtroppo non va buon fine, vomito spesso ed inizio a perdere i capelli . Sviluppo sintomi di sindrome fibromialgica e fatica cronica . Nel frattempo entra nella mia vita un cucciolo di cane, lo chiamo Shanti (pace) l'antidepressivo più potente. Per quanto cerchi di evitate tutto le reazioni sono continue e sempre più incontrollabili. Ho il volto gonfio e bruciante e perdo molto peso. Non tollero più nessun ambiente se non con la mascherina o l'uso dello ionizzatore. Inizio a perdere la percezione di molte zone del corpo, fatico a fare Chi kung. Le emicranie sono frequenti ed incessanti. Dopo alcune crisi epilettiche ed una visita kinesiologica sospendo i farmaci. Inizio a fare del mio cibo terapia. Introduco nell'alimentazione alghe, curcuma, shitake, kefir, molti semi e germogli. Assumo capsule di colostro, olio di neem ed ashwaganda. Molti rimedi cannabici: decotti di cannabis, olio di semi di canapa, capsule di CBD in olio di cocco, centrifugati di foglie fresche e una sorta di golden milk bhang in bevanda di riso. Per alleviare le reazioni chimiche alla pelle inizio a prepararmi varie creme/unguenti. Trovo beneficio in due fiori la calendula e la cannabis. Unisco i preparati insieme e dopo vari test trovo la giusta formula. Finalmente dopo molti anni la pelle delle mie mani ha sollievo da piaghe e tagli, il viso si sgonfia in pochi minuti e gli edemi se ne vanno. In queste due piante ritrovo un'energia primordiale (Adi Shakti) che mi permette di toccare il mondo moderno e curare reazioni chimiche insopportabili. Spesso cercando ossigeno con Shanti, conosco persone provenienti da ogni dove e parlo loro della mia condizione. Scopro così differenti metodi di cura. Rieduco l'olfatto con polveri purissime d'incenso nepalese (aroma-terpeno terapia) e bevo tè di funghi medicinali. Entro in contatto con un medico catalano che collabora con un csc (cannabis social club), mi rinnova la ricetta per l'utilizzo di cannabis terapeutica. Mi prescrive 2,5g di infiorescenze al dì in olio d'oliva e due massaggi con crema di cannabica. Il primo mese il corpo subisce un rimescolamento interno, inizio ad espellere tossine e metalli. Torno a poter tollerare per brevi periodi ambienti contaminati senza l'uso della mascherina e riprendo a poter mangiare molti alimenti vietati da tempo. Ad oggi seguo la seguente terapia : Alimentazione biologica mirata, solo sale himalayano, fruttaeverdura (senza nichel), poca carne bianca, shitake, zenzero, curcuma, riso integrale, uova, kefir, formaggi freschi, semi di canapa (anche frullati in acqua), alghe (kombu, wakame, spaghetti di mare, spirulina, cocheyuyo). Terapia cannabica: 2,5g di fiori bio in olio d'oliva o canapa al dì, due applicazioni di crema cannabica uso topico e cannabis per inalazione. Terapie complementari: meditazione, mantraterapia, automassaggio reiki, chi kung e tè di funghi medicinali una volta al mese. Con questa combinazione ho ridotto molti sintomi tra cui: emicranie, dolori articolari in corrispondenza dei tender point (FM), scricchiolii toracici e articolari, spasmi, tremori, asma, edema al volto e dismenorrea. Sono migliorati anche il respiro, la pressione oculare el il controllo delle crisi neurologiche da accumulo chimico. La cannabis mi ha letteralmente salvato la vita facendomi conoscere la mia reale patologia. La MCS , sensibilità chimica multipla é ad oggi una malattia che il sistema sanitario italiano non riconosce ne cura. Le persone che ne sono affette vivono in un grave stato di abbandono sociale e sanitario. La maggioranza viene nel tempo lasciata sola anche da famigliari e partner date le onerose spese per le terapie alternarive e l'evitamento chimico che a loro volta devono seguire. Diventano, come ci chiamano qui in Spagna "gente burbuja" ossia persone nella bolla. Essendo una patologia d'origine ambientale viene tenuta in uno status di invisibilità. Molti pazienti come me vengono trattati con psicofarmaci e cortisone per anni. Alcuni purtroppo giunti al livello massimo di intolleranza muoiono nella completa indifferenza dello stato, non trovando strutture adeguate a riceverli e trattarli. Dal mio esilio medico ho imparato a vedere le cose con maggior interezza. Da qui sogno ecovillaggi autogestiti da noi malati ambientali. Dove vivere e autoprodurre il necessario per il nostro sostentamento; delle oasi al di fuori di un sistema ormai rarefatto. Spero di poter veder presto un paese migliore e più umano. Ripongo le speranze al tempo, stringendo un verde fiore che sa ridare la vita. Ciao a tutti, mi chiamo Gloria, vivo vicino a Treviso, fino al novembre 2013 ho sempre goduto di buona salute. Sono disoccupata viste le difficili condizioni fisiche, sono mamma di un bambino di 10 mesi, Mattia, e nuovamente incinta di 16 settimane. Nel novembre 2013 ho perso il lavoro e sono entrata in una fase abbastanza demotivata della mia vita, non sapevo più quello che volevo, non trovavo lavoro, cercavo un figlio ma non arrivava...insomma lo stress ha preso il sopravvento. Nel settembre 2014 finalmente, dopo un'infinità di colloqui, trovo lavoro come impiegata in un'azienda di concimi e fertilizzanti. Sin dal primo momento che ho messo piede lì, o dopo una settimana, ho iniziato ad avere pizzicorio alla pelle del viso. Dopo due settimane, da un giorno all'altro mi si sono gonfiati i linfonodi del collo, ho iniziato ad avere sempre un fortissimo dolore al collo/nuca, tanto mal di testa a livello degli occhi, fastidio al setto nasale. Da quella data è iniziato il mio peregrinare tra medici ed esami. A gennaio 2015 faccio tampone faringeo e risulta positivo a stafilococco aureus. .In quel periodo di notte avevo iniziato a sudare tanto da dover cambiare 3 magliette e dormire con asciugamano sotto (normalmente non sudo nemmeno in sauna!). Il mio medico di base mi ordina l'amoxicillina per lo stafilococco che prendo per 8 gg. Fatto questo il mio fisico crolla in modo disastroso (inizio ad avere tremore, male a tutte le giunture, male a schiena, collo, testa, a tutto il corpo e la cosa più assurda è che la parte più difficile della giornata era proprio il mattino, momento in cui aprendo gli occhi ed alzandomi in piedi sembrava non avessi dormito affatto. Torno dal medico di base che oramai credo mi avesse etichettata come ipocondriaca e alla luce di quello che gli dico mi prescrive il cymbalta (antidepressivo e antidolorifico usato dai reumatologi). Faccio poi una risonanza magnetica al cervello,una visita neurologica e una reumatologica. Le prime due vanno bene. La reumatologa mi parla della fibromialgia e mi dice che i sintomi che descrivo sono esattamente quelli tipici della fibromialgia. Il 24 marzo 2015 scopro di essere incinta (non so come, quando e perchè ma è successo il miracolo, proprio quando stavo malissimo; sembra una barzelletta ma è successo veramente così e quando l'ho scoperto ero già al terzo mese). Aldilà dell'incredulità e della sorpresa , da quel momento in poi tutti i miei sintomi hanno iniziato a scomparire. Io andavo in piscina, avevo forze per tre persone, ho guidato fino a due giorni dal parto, ho nuotato fino alla settimana prima. Devo solo dire che a settembre, ad un mese dal parto ho avuto un lieve ritorno di stanchezza e male tipico della fibromialgia. Fatta visita a Padova da reumatologa specializzata in fibromialgia in gravidanza, la quale mi ha confermato la diagnosi della collega ma mi ha anche tranquilizzata in merito al parto, non definendolo "a rischio". Il 13ottobre 2015 partorisco Mattia. Lo allatto esclusivamente con latte materno per tre mesi. Nel momento in cui inizio ad alternare latte materno e quello artificiale inizio ad avere delle cose strane... Gennaio 2016: lavandomi viso con sapone inizio a vedere che si formano macchie rosse. La pelle si secca tanto da spellarsi e il viso appena metto creme si gonfia e inizia un tensione nervosa, se così si può definire, alla nuca, per poi scendere lungo la schiena fino a lombari, e togliere forze a tutta la colonna vertebrale tanto da faticare anche a stare in piedi, male a spalle, braccia,come dopo un grande sforzo, come se togliessero tutta la forza vitale e ad ogni movimento il corpo trema... Febbraio: mi iscrivo in piscina per vedere se magari l'acqua può aiutare questa rigidità muscolare che inizia a ripresentarsi...nel frattempo faccio una visita dalla dermatologa che mi prescrive creme antimicotiche, acqua allo zinco, vaselina per proteggere la pelle in piscina, esami del sangue e pach test per escludere altre malattie. Espongo la mia sensazione di associare il tutto all'MCS (avevo iniziato nel frattempo a studiare i miei sintomi in internet venendo a conoscenza di questo mostro) e lei quasi mi ride in faccia dicendo che non esiste. Rifaccio il tentativo della piscina ma niente, il cloro mi provoca stesse chiazze rosse e l'inalazione mi "spacca" la testa e il corpo. Abbandono anche la piscina sempre più avvilita e incompresa. Faccio tutti esami del caso e nulla risulta fuori posto. Non faccio pach test perchè mi dicono che questi possono peggiorare la situazione. Marzo: portando giacche sintetiche inizia stesso fastidio alla nuca, mancanza forze, pizzicorio alla pelle, al naso, palato che si gonfia, ulcerette e capillari rotti sulle labbra, ematomi, crisi respiratorie. Dalle giacche siamo passati a tutti i vestiti sintetici tanto da non poter uscire più di casa. A metà marzo 2016 faccio una visita privatamente con il dott. Genovesi Giuseppe, il quale dopo aver ascoltato i miei sintomi mi dice di aver avuto a che fare con persone con i miei stessi sintomi e di procedere con queste visite: -mineralogramma (fatto ma mai avuto risposta degli esiti) -test di splenger (risultato negativo) -misurazione della nagalasi e esami dei polimorfismi genetici e dello stress ossidativo), esami che facevano al S.Andrea a Roma fino ad un anno fa in convenzione, ora passati all'IDI ma non ancora avviati, nemmeno in solvenza. -nel frattempo mi prescrive normast e una volta avuti i referti della nagalasi il bravo probiotic yogurt. Purtroppo nel frattempo i sintomi sono peggiorati, nel senso che sebbene cerchi di evitare tutto ciò che mi da fastidio (creme, profumi, prodotti per igiene e pulizia, smalti, vernici, vestiti sintetici, cose metalliche, cibo per me off limits) il male è molto più intenso (male al collo come se mi stessero tirando i nervi, male alla testa, male allo sterno, come un'accoltellata, sensazione di stordimento alla vista, mi si stringe lo sterno e mi manca il respiro, snervamento alle spalle, colonna vertebrale, fino ai lombari,braccia. A metà marzo, essendo impossibilitata a fare questi esami e non potendomene stare con le mani in mano, di fronte all'evidente peggiorare della situazione, tramite passaparola, ho conosciuto un medico di Trieste, molto sui generis, ma a detta di tante persone, in gambissima, che mi ha fatto lavorare con lavaggi epatici, assumendo 3 volte al gg estratti fluidi di diverse erbe, curcuma, chiodi di garofano, mallo di noce, creon, baobab...lui sosteneva che il mio fegato avesse un'infiammazione cronica e che ci fosse tanta sabbia, fango, calcoli biliari da buttar fuori...Dopo un mese e mezzo di cura, io mi sentivo sempre peggio ed ho sospeso tutto (su suggerimento di un medico erborista che aveva definito le dosi come una "cura da matti"). A metà maggio inizio ad assumere dei minerali ionici per ristabilire un equilibrio cellulare che dal mineralogramma sembra esser stato totalmente sfasato e dei prodotti omeopatici della Guna, per iniziare a disintossicare il corpo. Il mese di giugno per me è stata "la morte" nel senso che tra affaticamento e sonnolenza da primi mesi di gravidanza (seppur non lo sapessi ancora) avevo fortissime cefalee, male a setto nasale, ai denti, alla schiena, stordimento e vertigini, grossi problemi di crisi respiratorie dopo essermi lavata (probabilmente l'acqua contiene qualche elemento per cui io sono ipersensibile) A fine giugno, per eliminare la più lontana ipotesi di una possibile gravidanza, faccio un test, che risulta positivo. Tra incredulità e sorpresa, iniziamo a realizzare la cosa. Io e il mio compagno abbiamo accettato con il cuore in mano questo dono del Signore, nonostante l'incubo che sto/stiamo vivendo da tempo. Forse siamo incoscienti ma non vediamo alternative... Ad oggi non posso nemmeno più mettere gli occhiali o cose metalliche, porto solo vestiti biologici, quindi sono praticamente ridotta a mettere sempre le stesse 2 cose e a vivere con la paura che qualcosa di nuovo possa darmi fastidio.Devo entrare in tutti gli ambienti con la mascherina (cosa attenuatasi un pò da un paio di mesi).Devo mangiare cose biologiche e il più incontaminate possibile dal chimico. Il mio palato, il mio corpo riconosce anche per fare un esempio la verdura o il pesce "trattati"...mi si gonfia il palato e mi parte la tensione al collo etc..non so più con cosa lavarmi, ho provato il sapone d'aleppo ma sto male anche con quello, devo utilizzare l'acqua demineralizzata in tanica per lavarmi e pure l'acqua in bottiglia mi fa sta male. Come shampoo uso una maschera a base di farina di ceci e miele...è estenuante tutto ciò. Considerando che in alcuni giorni fatico anche ad alzare le braccia o ad alzarmi dal letto, immaginate la difficoltà nella preparazione di tutte queste accortezze. ma che lo dico a fare...siamo tutti nella stessa barca quindi mi capirete appieno. Non pretendo il miracolo da un giorno all'altro. So benissimo che il mio corpo è molto provato. E pure la mia testa... ho letto tante di quelle cose che mi chiedo come riesca ogni giorno ancora a trovar la forza di lottare per star meglio. Il mio desiderio più grande sarebbe poter trovar un medico o un ospedale di riferimento che possa seguirmi da qui a gennaio...e poi si vedrà. Sono talmente debilitata che ho già preso contatti con la clinica Alborada, in Spagna, per capire tempi, costi (solo che in gravidanza loro non possono far nulla)...so che si tratta di una salassata ma quando ti sembra di morire non hai alternativa...confido nel Signore e nel prossimo per la sopravvivenza. Grazie a tutti per il tempo dedicatomi Gloria Ho conosciuto Christian un paio di anni fa, a Foggia, in occasione di un convegno, è simpatico e dolce, l'ho soprannominato affettuosamente il "ragazzetto", anche se ciò che ha fatto è un esempio per tutti quelli che pensano di non farcela, che pensano di essere limitati fisicamente o nell'anima. Gli dissi: "Farai molta strada!"....minchia ha scalato il Gran Sasso. Venerdi 19 parteciperá al "cannabis bike tour", a Bologna, e sabato 20 entrata plateale in fiera. Certe persone, le vedi una volta e ti restano nel cuore, nonostante le distanze e le diverse strade da percorrere, c'è qualcosa che ti accomuna. E quelle vie personali parallele, si incrociano ancora. Con Christian, voglio dare inizio ad una "FESTA DELLE VOCI MUTE": persone che hanno dovuto combattere contro l'ignoranza della gente, con la chiusura mentale ad accettare ciò che è evidente e chiaro; che lottano ancora per ottenere un diritto alla cura dignitoso e personale. La lotta continua allo stato che vuole il monopolio su qualcosa che è naturale per arricchire il proprio portafoglio, convincendo chi non sa, che bisogna studiarne gli effetti.... c'è già chi li ha studiati e ho letto ogni parola ed ogni piccolo dettaglio su questo argomento. Ma non ne avrei avuto assolutamente bisogno, vedo i risultati e questo mi basta! Quindi invito chiunque voglia far sentire la propria voce, anche anonima, raccontando il suo percorso, a mandare una lettera che sarà pubblicata su questo blog. Ciao Giusi, ti dico la mia storia da dopo l'incidente, allora..... Il 15 aprile 2006 ebbi un sinistro stradale nel primo pomeriggio che, mi portò in coma naturale e poi farmacologico in attesa di essere operato. Il sinistro mi causo più problemi, i piu importanti quelli neurologici,poi osteopatici e muscolari. Neurologici: 5edemi cerebrali, 5focolai emorragici Osteopatici: frattura scomposta esposta femorale DX, uscito da interno coscia, esplosione rotulea in oltre 37 pezzettini, sfarinamento del ginocchio, gamba DX La gamba SX operato in artroscopia 1/3 di cartilagine della rotula e corno interno a c del menisco. Setto nasale rifatto, gabbia toracica ristretta per oltre la metà, avevo i polmoni che si abbracciavano, sofferenza polmonare di conseguenza. Testicoli ascensionali. Il casco mi volò e mi si crearono tre buchi dietro la testa dove era visibile la scotola cranica, ora ne è rimasto solo uno senza capelli. Inizialmente da ricoverato seguivo più terapie da profilassi, nel primo mese assumevo 18/22 pasticche, nel secondo 14 e poi alla fine solamente antidolorifici, anticoagulanti e protettori gastrici. Già da ricoverato intorno a fine giugno del 2006 ho riiniziato a fumare e da li ho riattivato il mio cervello, ho ripreso a studiare e le logopediste notarono dei cambiamenti paurosi, tanto che ci andavo solo per fare a gara con la logopedista con le griglie matematiche:vincevo sempre io ...... Uscito dal primo ricovero, quindi settembre 2006, continuai ancora con le terapie di profilassi, perché ero seguito dalla famiglia e potevo muovermi poco. Dal 2007 alcune cose iniziarono a cambiare, misi due piante di blueberry a casa e, mia madre dopo spiegatogli che mi serviva per i dolori un po l'accettò, ma cmq era contraria in parte. Pronte quelle belle blueberry, iniziai ad eliminare gli antidolorifici, anche se ha volte ero obbligato a prenderli perché rimanevo bloccato sul letto. Nel 2009 arrivato ad avere dolori che mi causavano allucinazioni, durante il giorno vedevo sempre tutti brillantini come muovevo la gamba, li il dottore mi prescrisse il depalgos (ossicodone e paracetamolo) ma lo presi solo due volte per poi iniziare a sentire le peggio ripercussioni possibili ed immaginabili. Dalla secondo volta che assunsi quella pasticca schifosa, decisi di mandare a fanculo dottori e company ed iniziare a fare come sempre credevo giusto e, nonno mi insegnava da quando ero piccolo.... "Usare madre natura". Io dal 2009 non assumo farmaci, mi curo con la cannabis, malva, camomilla, aloe, guarana, ginseng, sambuco, propoli e pappa reale e, non ho più avuto problemi, esclusi due singoli eventi per intossicazione alimentare, in tutti e due i casi non sono andato in ospedale e mi sono preso aloe chinensis propoli, pappa reale e miele ed ho risolto sempre tutto. Nel 2013 ho conosciuto Trisciuglio, Lucia, William ed altri e loro mi consigliarono di provarla in tisana nel latte, prima già la facevo ma nell'acqua. Li iniziai ad approfondire sempre di piu la mia conoscenza terapeutica della cannabis, visto che nel momento avevo creato la pagina di Freeweed di Roma ma già da prima stavo condividendo alcune ricerche ed informazioni che studiavo. Dopo un anno e mezzo che studiavo, incontrai Andrea tribulati tribulone, che mi spiegò molto dettagliatamente l'estrazioni con il butano e le preparazioni alimentari. Li cambiò realmente la mia vita, perché iniziai a studiare dettagliatamente l'estrazioni possibili e, di conseguenza iniziai a fare test su test (mai utilizzato il butano, sempre e solo alcool, acqua, a secco e da un anno dexso dimethyl ether): estrazioni e trattamento dei principi attivi, provandoli inizialmente su di me, poi anche amici che lo chiedevano ed erano consenzienti. Piano piano iniziai a proporre l'olio a pazienti affetti da diverse patologie, tutto spesato da me perché volevo solo farlo provare. Sia io che i pazienti notammo miglioramenti, iniziai a studiare patologie di tutti i tipi e provare diverse ricette di preparazione per l'olio, fino poi ad arrivare ad avere, 4/5 diversi oli tutti con forte valenza terapeutica regolatrice e antitumorale, antidolorifica ecc. ecc. Intangram: @christian_medicalplant
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